Cosenza

Papasidero è famoso nel mondo per la Grotta del Romito (la più celebre delle centinaia di grotte calabresi), dichiarata Patrimonio dell’UNESCO. Uno dei principali siti archeologici europei del Paleolitico superiore e, quindi, abitato da un uomo anatomicamente moderno che, però, non sapeva ancora allevare gli animali, né coltivare la terra o lavorare la ceramica. Nella Grotta, costellata […]

Cetraro Marina, gratificato negli anni dalla Bandiera Blu, valorizzato da un importante porto turistico-peschereccio e da un bel lungomare, è impreziosito dalla caratteristica Marinarìa, il suo quartiere più antico, sempre abitato da marinai, pescatori. E dal Borgo S. Marco, costruito, dopo il terribile terremoto del 1905, da un comitato veneto-trentino e, perciò, dallo stile vagamente

Corigliano Calabro offre ai visitatori tutto il fascino della Sila Greca, un paradiso fatto di conifere (come il pino laricio) e latifoglie (come cerri, roveri, lecci), di cascate e canyon, intriso delle preziose influenze culturali orientaleggianti di Greci e Bizantini, monaci basiliani e Arbëreshë. E inoltre, la bellezza della Costa degli Achei. Le meraviglie della

Rossano, premiata più volte con le Vele Blu di Legambiente, tra pinete e moderne strutture di svago, offre ai turisti ampie spiagge di sabbia finissima, mare trasparente e un bel lungomare, situato nel piccolo borgo peschereccio di S. Angelo, già attestato in età bizantina. A disposizione degli amanti del biking, del trekking, della Natura c’è

San Nicola Arcella (‘storica’ Bandiera Blu calabrese) è famosa per le sua meravigliosa costa rocciosa, intervallata da spiagge e scogli (Scoglio delle Femmine, dello Scorzone, Caduti), autentici monumenti della Natura, come l’Arco Magno. Un piccolo paradiso selvaggio e senza tempo, raggiungibile solo via mare o tramite un sentiero immerso nel verde, dalla splendida spiaggetta della

San Sosti, posto tra le maestose vette del Pollino (sul versante più selvaggio dell’omonimo Parco), alle falde del Cozzo del Pellegrino (1987 m, la cima più alta del Massiccio dell’Orsomarso), offre incantevoli scenari naturalistici, come la valle e le Gole del Rosa e indimenticabili itinerari di trekking. Di particolare bellezza è la Fontana di Fra Giovanni, che

A San Sosti, in località Casalini, nei pressi del veneratissimo Santuario del Pettoruto (mix affascinante di spiritualità e natura), sorge una cittadella fortificata di epoca bizantina, che alcuni identificano con l’antica Artemisia e che mostra ancora resti di cisterne, abitazioni (da cui il nome Casalini) e di una piccola chiesa con abside. Molto interessanti pure i ruderi

San Sosti nasce verso il Mille, attorno al monastero basiliano di San Sozonte, che gli dà il nome e di cui sono ancora visibili i ruderi, in località Badia. Così come il suo celebre Santuario del Pettoruto, originato da una cappella eretta (nel 1274 o 1243) dai monaci basiliani dell’Abbazia di Acquaformosa, La zona è comunque

Orsomarso, piccolo borgo montano del Parco Nazionale del Pollino, nel cuore della Riviera dei Cedri, dà il nome a una catena montuosa, che con il Cozzo del Pellegrino sfiora i 2000 metri. E ospita la Riserva Naturale Orientata Valle del Fiume Argentino, autentico monumento alla natura del Pollino, fatto di gole, strapiombi, acque limpidissime e

Alcuni storici sostengono che Orsomarso all’epoca della Magna Grecia sia stata la colonia achea di Abystron, collocata da altri nell’attuale Aprigliano. E comunque la sua storia inizia nell’Alto Medioevo, con il massiccio arrivo di monaci basiliani in fuga dall’islamizzazione di Palestina, Siria, Egitto (VII sec.) e dall’iconoclastia (lotta al culto religioso e all’uso delle immagini

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