CIRELLA

Cirella (Cosenza) è un antico borgo marinaro della Riviera dei Cedri, Bandiera Blu, che dal 1876 ricade nel comune di Diamante.

Il paese, abitato sin dalla preistoria, diventa nel tempo una città ausonica (verso il 1200 a.C.); una colonia magnogreca focese (VI sec. a.C.), con un importante scalo marittimo; l’antica città romana di Cerillae, con templi, ville e un porto attivissimo, che spedisce verso la Capitale soprattutto il famoso vino Cirasùlu o Chiarello di Cirella. Distrutta (intorno all’850 d.C.) dai saraceni, Cerillae viene ricostruita dai superstiti nell’entroterra, ma dopo il sacco a opera delle truppe napoleoniche (1806) rinasce nella posizione romana e attuale, con il nome di Cirella.

Sul panoramico promontorio del Carpinoso si ergono le rovine di Cirella Vecchia, con i ruderi del Castello, della Chiesa di San Nicola Magno, della Chiesa dell’Annunziata (IX-X sec.). Nei pressi si possono ammirare il monumentale Mausoleo Romano (I-III sec. d.C.), il Convento di San Francesco di Paola (1545), con l’annessa Chiesa della Madonna delle Grazie, i resti delle mura feudali. Nel moderno centro cirellese, abbellito da splendidi murales, spiccano, invece, la mostra archeologica permanente “Alla scoperta dell’antica Cirella”, che espone, tra l’altro, un cranio paleolitico di Bos Primigenius (il bovino ritratto nel famoso graffito della Grotta del Romito a Papasidero). E l’antica chiesa parrocchiale di Santa Maria dei Fiori.

Cirella è una nota località balneare, con una magnifica Scogliera e una piccola Isola (una delle due isole calabresi, insieme all’Isola di Dino di Praia a Mare). Un isolotto dominato da una pregevole flora e dai ruderi di una Torre di guardia (XVI sec.), che con i suoi fondali ricchissimi (anche di importanti reperti archeologici greco-romani) è tutelato dal Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri.

Sulle tavole cirellesi regnano le infinite bontà al cedro e al peperoncino. Oltre a vino (Verbicaro Bianco DOC, Verbicaro Rosato IGT, Verbicaro Rosso DOC), formaggi (provola, caciocavallo, burrino, ricotta, mozzarella), salumi (capocollo, salsiccia, pancetta, soppressata), conserve (rosamarina, sarde alici sotto sale; melanzane, pomodori secchi, peperoni grigliati, peperoni tondi ripieni sott’olio), Ai gustosi piatti della tradizione, come fusilli al ragù calabrese, lagane (tagliatelle) e ceci, pasta al sugo di tonno o ammollicata, alici imbottite, frittelle di novellame, capretto al forno.

 

 

 

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