VIBO VALENTIA e il Castello di Federico

Vibo Valentia è dominata da un imponente Castello, costruito sotto Federico II di Svevia, utilizzando, in parte, i blocchi di pietra arenaria di Hipponion, la gloriosa città vibonese magnogreca; di questo maniero, più volte rimaneggiato e parzialmente distrutto dal terremoto del 1783, restano le torri cilindriche, i bastioni e la cinta muraria. La struttura (dalla quale si gode un’incantevole vista sulla Sila, le Serre, i golfi del Tirreno) ospita il Museo Archeologico Nazionale, con importanti reperti (dalla preistoria al medioevo), come la celebre Laminetta d’oro (VI sec. a.C.), incisa con una formula magico-religiosa, parte di un corredo funebre femminile e il ricco monetiere.

Il Duomo di Vibo fu eretto nel primo Settecento, sui resti di una chiesa bizantina, che, secondo la tradizione, accolse il corpo di San Leoluca, protettore della città. Il Duomo presenta all’esterno una grande cupola e due campanili, mentre all’interno, una bellissima statua della Madonna della Neve, attribuita allo scultore palermitano Antonello Gagini e proveniente dalla cappella del Castello (andata distrutta), oltre a un magnifico trittico, sempre del Gagini, a affreschi e dipinti ottocenteschi. La Chiesa del Rosario (XIII sec.), rifatta nel periodo barocco, quella di San Michele (XVI sec.) e quella di San Giuseppe (XVII sec.), adibita a teatro nell’Ottocento, conservano statue e dipinti settecenteschi. La Chiesa di Sant’Antonio di Padova (XVI sec.), modificata durante il barocco, ospita opere del ‘600 e ‘700, tra cui una Madonna con Sant’Anna di Luca Giordano. La Chiesa di Santa Maria degli Angeli (XVII sec.) si segnala per un gruppo statuario del Cristo morto e un pulpito in legno finemente intagliato.

Notevole pure il Museo di Arte Sacra, che raccoglie, tra l’altro, il Tesoro del Duomo, sculture del Gagini e di Cosimo Fanzago. Vibo Valentia è anche ricca di splendidi palazzi nobiliari, come Palazzo Capialbi, che custodisce una collezione archeologica di età romana, bizantina, normanna e Palazzo Cordopatri, che accoglie una stupenda collezione archeologica del periodo greco-romano.  Assolutamente da visitare le rovine di Hipponion, dove gli scavi hanno portato, tra l’altro, alla luce i resti di un tempio dorico e tratti di mura; nelle vicinanze, dal Belvedere Grande, si può ammirare la costa tirrenica da Messina a Palinuro.

 

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