Portigliola (Reggio Calabria) è una località turistica ricca di bellezze naturalistiche e archeologiche, che campeggia a circa 100 metri s.l.m. tra mandorli, agrumeti, vigneti e uliveti.
Forse il paese è sorto nel X secolo, ad opera dei Locresi, rifugiatisi nell’entroterra per sfuggire alle incursioni saracene. Successivamente fu dominio degli Aragona (1473-1502), dei Cordova (1502-1558), dei de Marinis (1558-1574) e infine dei Grimaldi (antenati dell’attuale famiglia reale monegasca), che ne conservarono il possesso fino all’abolizione dei diritti feudali nel Regno di Napoli (1806), decretata dalle riforme napoleoniche. Nel 1783 Portigliola fu rasa al suolo dal terremoto. Nel 1811, dopo essere stata a lungo frazione del comune di Sant’Ilario dello Jonio, acquistò l’autonomia amministrativa.
Il territorio portigliolese, che in parte ricade nell’Area Archeologica di Locri Epizefiri, è ricco di sorprese. In una località tuttora denominata Cretelle (per la natura argillosa del terreno) fioriva la rinomata lavorazione magnogreca delle terrecotte votive e domestiche, di oggetti destinati alla dea Persefone e alla dea Athena, come testimoniano i reperti ivi rinvenuti. In contrada Quote di S. Francesco sono, invece, stati trovati i resti di un convento francescano, di terme greco-romane, nonché tracce di uno stadio e di sontuose ville, con splendidi pavimenti musivi, appartenute all’aristocrazia greco-romana.
A Portigliola è anche possibile ammirare l’antico centro storico. I ruderi di Torre Castellace e Torre Marzano (parte della cinta muraria di Locri Epizefiri), della Torre dei Corvi (punto difensivo del XVI secolo, utilizzato come riferimento doganale durante l’occupazione francese). La Chiesa di San Nicola di Bari, riedificata dopo il terremoto del 1783, che conserva un prezioso mosaico originale (X sec.). La Chiesa matrice di San Leonardo (XIX sec.), che custodisce l’artistica statua del Santo titolare, protettore cittadino. La monumentale e misteriosa fontana chiamata “Asso di Coppe” per la sua somiglianza all’omonima carta da gioco napoletana, proprio come la fontana simbolo di Varapodio (RC).
Portigliola offre, inoltre, la bellissima spiaggia di Marina di Portigliola. Gli imperdibili riti della Settimana Santa, come l’Affruntata (l’incontro tra la Madonna e Cristo Risorto, la domenica di Pasqua). Tante eccellenze agroalimentari, quali la Liquirizia di Calabria DOP, il Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale DOP, con le sue ricette e infinite declinazioni, le Clementine di Calabria IGP, con il relativo miele. Un po’ tutti i salumi tipici calabresi, ricavati del rinomato Maiale Nero d’Aspromonte, specie antichissima, che vanta una carne più proteica e meno grassa rispetto a quella di suino. I prodotti della Locride (ricottone salato, ricotta infornata e affumicata di Mammola; pecorino, pecorino con il pepe e formaggio di capra della Locride; caciocavallo di Ciminà; olio extravergine di oliva della Locride; stoccafisso di Mammola; il vino Locride IGT) e della Costa dei Gelsomini (i vini Bivongi DOC e Greco di Bianco DOC; il pecorino dello Stilaro; il caprino della Limina), di cui fa parte. Delizie culinarie come la famosa pasta chi milingiani ‘mbuttunati. I maccheroni con sugo di capra. Le frittelle di fiori di zucca e i fiori di zucca ripieni. Nacatole e cuzzupe.