Orsomarso (Cosenza) è un piccolo borgo montano della Riviera dei Cedri, che sorge nella Valle del fiume Argentino, gemma del Parco Nazionale del Pollino, riconosciuta Sito di interesse comunitario, Riserva Naturale Orientata e Geosito UNESCO. Orsomarso dà il nome a una catena montuosa, che con il Cozzo del Pellegrino sfiora i 2000 metri. E deve probabilmente il suo nome a tale Oursos Marsos, funzionario imperiale bizantino.
Alcuni storici sostengono che Orsomarso sia stata Abystron, misteriosa colonia della Magna Grecia collocata da altri nell’attuale Aprigliano. E comunque la sua storia inizia nel Medioevo, con il massiccio arrivo di monaci basiliani in fuga dall’islamizzazione di Palestina, Siria, Egitto (VII sec.) e dall’iconoclastia scoppiata nell’Impero d’Oriente a partire da Leone III Isaurico (726). Infatti il primo abitato orsomarsese, chiamato Mercuri, nasce, nell’XI secolo, intorno al monastero basiliano di Castello o del Castellano, diventando ben presto il cuore pulsante del Mercurion, il principale centro del monachesimo basiliano, sviluppatosi nella Valle del fiume Lao.
Dell’antica Mercuri rimangono le rovine delle vecchie mura. La Chiesa di S. Maria di Mercuri (XI sec.), con una statuetta fittile della Madonna del Mercurio, che fonde gli originari attributi della Madonna Odigitria (“colei che indica la strada”) del rito bizantino a quelli della Vergine in trono con il Bambino del rito latino. La Chiesa di S. Sofia, con i ruderi di un cenobio basiliano (X sec.), i sedili dei monaci, l’affresco di San Fantino il Giovane (1441), guida spirituale del Mercurion nel X secolo. La Grotta dell’Angelo o di San Michele, con il masso utilizzato come tavolo o giaciglio da San Nilo da Rossano, che vi dimorò nel X secolo da eremita. Degni, inoltre, di nota, la Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, sorta su due cappelle medievali (di cui si intravedono le rovine). La Chiesa del SS. Salvatore, con uno splendido campanile e all’interno un piccolo tesoro d’arte sacra. La Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, con un considerevole affresco settecentesco. Il Convento Francescano (XVI sec.), con una piccola chiesa che insiste su un sito basiliano del IX-X secolo. I ruderi del Castello di Santo Noceto (X sec.), con i resti dell’imponente cinta muraria, di una cisterna e di una chiesetta. Il medioevale palazzo baronale. La Grotta della Madonna di Lourdes. Il Marco da Paz orsomarsese.
Orsomarso, celebre per la sua bellezza naturalistica, rappresenta l’ideale punto di partenza per un affascinante trekking lungo le gole della Riserva Naturale Orientata Valle del Fiume Argentino, per emozionanti esperienze di canyoning e rafting nelle rapide del vicino fiume Lao.
Tanti i prodotti tipici locali. Vino Verbicaro (Verbicaro Bianco DOC, Verbicaro Rosato IGT, Verbicaro Rosso DOC), funghi e tartufi. Salumi (salsiccia, pancetta, capocollo, prosciutto), formaggi (ricotta affumicata, giuncata), conserve (zucchine, melanzane e pomodori secchi sott’olio, zucchine essiccate, olive infornate), bontà al cedro. E sulle tavole orsomarsesi, fusilli con sugo di capra, lagane con fagioli, vrasciole (involtini di carne di maiale), baccalà e peperoni fritti.