BELVEDERE MARITTIMO e San Daniele

Belvedere Marittimo ha dato i natali a San Daniele, frate cappuccino di nobili origini, decapitato il 13 ottobre 1227 a Ceuta (enclave spagnola in Marocco), dove si era recato per convertire gli infedeli, insieme a sei confratelli.

Le reliquie e la statua del Santo, giunte in paese nel 1612, sono venerate nel Convento dei Padri Cappuccini (1595-1599), che conserva un piccolo chiostro porticato (con un pozzo, una meridiana in pietra, affreschi del ‘600), un’interessante raccolta di dipinti e volumi antichi, un Crocifisso che avrebbe parlato a Sant’Angelo d’Acri, convincendolo a persistere nella vocazione religiosa, dopo averla abbandonata per ben due volte.

La Chiesa adiacente al convento, arricchita con alcune cappelle nel ‘700, tra pregevoli dipinti (XVII-XVIII sec.) e opere in legno, conserva, invece, le reliquie (pervenute a Belvedere nel 1710) di Santa Beatrice martire (gamba) e di San Valentino martire (sangue e ceneri); ecco perché il 14 febbraio, Festa di San Valentino e degli Innamorati, giungono al Convento in pellegrinaggio tante coppie e perché Belvedere (con tanto di Via dell’Amore) è conosciuta come la Città dell’Amore.

Un’altra reliquia di San Daniele da Belvedere (frammenti di ossa, portati in Calabria nel 1480, dal cardinale Giovanni d’Aragona) è custodita nell’edificio tradizionalmente considerato la Casa di San Daniele, trasformato in chiesetta negli anni Cinquanta e collegato alla grotta in cui avrebbe pregato il Santo (qui rappresentato da una statua, mentre ha la visione del martirio).

 

 

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