GERACE tra bifore e feritoie

L’incantevole borgo medievale di Gerace è dominato dalle rovine del suo Castello, un imponente edificio fortificato di fondazione magnogreca con rifacimenti di epoca romana, bizantina, normanna, angioina.

La città è impreziosita da sontuosi palazzi signorili, quasi sempre con portali in pietra, lavorata da scalpellini del posto (Palazzo Arcano, Palazzo Lombardo, Palazzo Macrì, Palazzo Via IV Novembre, Palazzo Migliaccio, Palazzo Oliva di Grimaldi-Serra, Palazzo Del Tocco, Casa Trombì, Casa Gratteri, Casa Rodi), che, pur recando spesso restauri ottocenteschi (seguiti al terremoto del 1783), talvolta presentano ancora caratteristiche medievali, quali finestre bifore (Casa Marvasi, Palazzo Delfino, Casa Lucifero) e feritoie difensive (Palazzo De Balzo). Tra le pregevoli testimonianze del passato geracese occorre ancora ricordare Fontana della Piana (1606), Fontana di Longuvardu (XVIII sec.). La Torre di S. Siminio (XVI sec.), eretta per difesa contro i saraceni. La Porta dei Vescovi, una delle 12 porte urbiche, costruita accanto alla Cattedrale, forse nel Cinquecento, per accogliere il corteo dei vescovi neoeletti. Il monumento (1926) che ricorda la fucilazione (1847) di cinque martiri risorgimentali, opera di Francesco Jerace. Le botteghe artigiane scavate nel tufo dell’antichissimo quartiere Borgo. Gli scavi archeologici di una necropoli che, in prossimità del centro abitato, hanno riportato alla luce ceramiche (IX sec. a.C.), corredi funerari (VII sec. a.C.), pure di importazione e suppellettili di origine greca e italiota (VII sec. a.C.). Il Museo Civico, che espone materiali preistorici e protostorici rinvenuti sul territorio.

Inoltre a Gerace, nota come “Città Sacra” o “Città delle Cento Chiese”, possiamo ammirare (tra l’altro) la maestosa Basilica Minore di S. Maria Assunta (1045), il monumento più rappresentativo dell’arte bizantino-romanico-normanna calabrese, dichiarato “bene architettonico” di interesse nazionale, affiancato dal Museo Diocesano (che conserva un prezioso arazzo seicentesco di Jan Leyniers). La barocca Chiesa del Sacro Cuore in Piazza delle Tre Chiese; la gotica Chiesa di San Francesco d’Assisi (1252), dichiarata “bene architettonicodi interesse nazionale, con i ruderi dell’annesso convento (XIII sec.), fondato da Daniele, compagno di San Francesco d’Assisi; la romanico-bizantina Chiesa di San Giovannello (X sec.), considerata la più vecchia Chiesa Ortodossa d’Italia. E poi ancora, la Chiesa di S. Giovanni Battista, con l’adiacente monastero di S. Anna (1344). La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, con splendide opere (1720) di fra’ Ludovico da Pernocari e il vicino convento dei Cappuccini (XVI-XVII sec.). La Chiesa di San Nicola del Cofino (VII-VIII sec.), tipico sito di preghiera bizantino. La normanna Chiesa di Santa Caterina, con una piccola necropoli medievale accanto.

Gerace, arroccata su una rocca tufacea, regala panorami mozzafiato, specialmente da Piazzale Baglio (tradizionale rifugio della popolazione in caso di pericolo) e dal Belvedere delle Bombarde (già postazione difensiva contro le invasioni costiere), caratterizzato dall’antica Porta del Sole. La città, inserita nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e nella splendida Costa dei Gelsomini, offre agli appassionati di rafting, canoa, kayak, trekking, mountain bike innumerevoli e affascinanti occasioni di divertimento.

 

 

 

 

 

 

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