Sulle tavole cosentine regnano lasagne, pasta al forno, pasta alla Giancaleone, pasta e patate alla cosentina, lagane (tagliatelle) e ceci, costolette di agnello alla cosentina, mazzacorde alla cosentina (involtini di interiora di agnello o capretto), baccalà alla cosentina, patate ‘mpacchiuse, cuddruriadri (crespelle fritte, dolci o salate, eventualmente arricchite con ‘nduja o alici salate). Ottimi i dolci, come la varchiglia (pasta frolla ripiena di mandorle e cioccolato) e il rinomato bocconotto cosentino (a base di mandorle e cioccolato). Nel periodo natalizio si preparano varie leccornie fritte: turdiddri (ricoperti di miele di fichi), scaliddre (glassate allo zucchero), chinuliddre (piene di mostarda o cioccolata). A Pasqua si mangiano cuculi (brioche farcite, anche salate), pitta ‘mpigliata (pasta sfoglia imbottita con frutta secca, miele e aromi), mostaccioli (focacce di farina, miele, mandorle e mosto cotto).
Vasta la gamma di prodotti tipici locali, che va dal rinomato Caciocavallo Silano DOP ai salumi di Calabria DOP, a funghi (anche secchi, sottolio, in salamoia), vini (le DOC Savuto e Terre di Cosenza), Liquirizia di Calabria DOP, crocette di fichi secchi, fichi secchi al cioccolato. I famosi panari (panieri) di Cosenza e, più in generale, le lavorazioni artigianali in vimini e paglia. Le creazioni delle botteghe orafe, per le quali la città (che nel centro storico annovera eloquenti toponimi tradizionali quali “Via degli Orefici” e “Piazza degli Argentieri”) fu particolarmente celebre nel medioevo.