Cosenza è dominata dall’imponente e panoramico Castello normanno-svevo, edificato dai saraceni sui ruderi dell’antica rocca bruzia; trasformato in roccaforte da Ruggero il Normanno e completamente ristrutturato da Federico II di Svevia.
Nel suo centro storico, considerato uno dei più belli d’Italia, sorgono la Cattedrale (XI sec.), “Patrimonio testimone di una cultura di pace dell’Unesco”, con il quadro (XIII sec.) della miracolosa Madonna del Pilerio, patrona della città. La Chiesa del Complesso di S. Domenico (XV sec.), con una Madonna della Febbre di Giovanni da Nola, opere del sanfilese Antonio Granata e un interessante chiostro conventuale. La Chiesa di S. Francesco d’Assisi (XIII sec.), eretta (su un monastero basiliano) dal Beato Pietro Cathin, discepolo di San Francesco d’Assisi, con dipinti di Guglielmo Borremans, mentre nel vicino monastero possiamo ammirare opere che vanno dal ‘400 al ‘700 e il ligneo sarcofago del Beato Giovanni da Castrovillari. Nello splendido centro storico cosentino spiccano pure il Complesso conventuale di San Francesco di Paola (1510), con l’omonima Chiesa, arricchita da una Madonna col Bambino in gloria (1551) di Pietro Negroni, una pala di Cristofaro Faffeo, reliquie del Santo titolare, stucchi barocchi; con l’attigua Chiesa del Santissimo Salvatore (1567), di rito Greco. La Chiesa del Carmine (XVII sec.), con gli affreschi della Madonna che allatta (1553) e della cosiddetta “Madonna Bruna”; con un crocifisso settecentesco e un’acquasantiera in pietra nera notevoli. L’antichissimo Santuario del SS. Crocifisso (venerato come miracoloso), con annesso convento.
Tra le attrazioni locali si segnalano ancora il Museo Diocesano, che raccoglie magnifici reperti provenienti dalle chiese del territorio, tra cui la famosa Stauroteca, preziosissima croce-reliquiario della Croce di Cristo. il Museo Civico dei Brettii e degli Enotri, con una vasta collezione archeologica provinciale e una raccolta di documenti e cimeli risorgimentali cittadini, ospitato dal Complesso monumentale di S. Agostino (1507), un sito dall’alto valore storico (in cui furono detenuti e inizialmente sepolti i fratelli Bandiera), corredato da una bella Chiesa barocca (ricostruita nel 1753 dopo un incendio). La Galleria Nazionale (presso il cinquecentesco Palazzo Arnone), che con importanti dipinti (di Mattia Preti, Luca Giordano, Pietro Negroni, Marco Cardisco, Francesco Cozza) e sculture (di Giorgio de Chirico, Emilio Greco, Antonietta Raphaël, Pietro Consagra, Mimmo Rotella, Bizhan Bassiri, Umberto Boccioni, del quale sono anche presenti il pastello “Gisella” e varie opere grafiche) ripercorre la storia artistica soprattutto del Sud d’Italia, dal Quattrocento fino alle espressioni contemporanee del territorio (con Cesare Berlingeri, Giulio Telarico, Alfredo Pirri). Il MAB – Museo all’aperto Bilotti, collocato lungo Corso Mazzini, il salotto buono di Cosenza, con una serie di sculture di Giorgio De Chirico, Mimmo Rotella, Pietro Consagra, Giacomo Manzù, Emilio Greco, Sasha Sosno, donate alla città dai mecenati cosentini Carlo e Enzo Bilotti. Il prestigioso Teatro di tradizione Alfonso Rendano (1909). Il Palazzo del Governo (sede della Provincia), uno dei principali esempi di architettura meridionale ottocentesca, con una Sala Consiliare riccamente affrescata dai fratelli Federico e Enrico Andreotti. La Casa delle Culture (un centro polifunzionale, ospitato dal seicentesco ex Palazzo di Città), con affreschi di Rocco Ferrari. Il Museo Interattivo di Archeologia Informatica, che, mediante centinaia di pezzi storici, racconta l’evoluzione del computer. Il Museo delle Arti e dei Mestieri, dedicato all’artigianato artistico cosentino. Il Museo del Fumetto. Il ponte di Calatrava (2018), il ponte strallato più alto d’Europa, progettato da Santiago Calatrava e intitolato a San Francesco di Paola. L’avveniristico Planetario. L’area archeologica di Piazzetta Antonio Toscano, che documenta l’incredibile stratificazione storica della città, a partire dal IV secolo a.C..
Inoltre Cosenza sorge a meno di un’ora d’auto dalle meravigliose spiagge dello Ionio e del Tirreno, dalle maestose montagne della Sila e del Pollino.