Soverato ha origini antiche, come provano le piccole grotte funerarie protostoriche (Grotticelle) risalenti al periodo siculo e i vasti ruderi di un insediamento costiero greco e romano (che ha restituito un tesoretto di monete greche e romane, esposte nel Museo Archeologico di Scolacium). Un insediamento nato in epoca magno greca, sotto il dominio di Skylletion (l’attuale Borgia), con il nome di Poliporto. Sopravvissuto fino al periodo delle incursioni saracene (IX e X secolo), quando la popolazione si trasferì in collina, fondando il borgo fortificato di Suberatum (nome che deriverebbe dalla presenza sul territorio della sughera, raffigurata pure sullo stemma cittadino).
Nel tempo Soverato cadde sotto il dominio di Bizantini, Normanni, Svevi (1191), Angioini (1267), Aragonesi (1443). Il suo feudo fu (fino all’eversione della feudalità voluta dai francesi nel 1806) proprietà di vari feudatari, tra cui i Borgia, che l’acquisirono alla fine del Quattrocento, mediante il matrimonio di Goffredo Borgia, figlio di papa Alessandro VI, con Sancia D’Aragona, figlia illegittima di Alfonso II re di Napoli, e che lo mantennero per circa un secolo.
Nel 1594 Soverato venne messo a ferro e fuoco dal corsaro turco Scipione Cicala (un intraprendente messinese di origini genovesi, che, convertitosi forzatamente all’Islam dopo un rapimento, arrivò a diventare gran visir, sia pure per poche settimane), il quale, secondo la leggenda, non riuscì tuttavia a portarsi via una campana d’oro, caduta nel torrente Beltrame.
Il paese, colpito dai terremoti del 27 marzo e 8 giugno 1638, e del 1659, venne completamente distrutto dal terribile sisma del 28 marzo 1783, tanto che gli abitanti trovarono più conveniente ricostruirlo sulla collina antistante. Nacque così Soverato Superiore. Mentre l’area marina, abitata dai pescatori, grazie a un’intensa attività marittima e commerciale, specialmente dopo la costruzione della ferrovia (1876) e l’arrivo di famiglie campane, siciliane, pugliesi, si sviluppò talmente tanto da diventare (1881) sede del municipio, mutando il suo nome (Santa Maria di Poliporto) in Soverato Marina.
A Soverato, nel 1852, nacque il Servo di Dio Carlo Amirante.