ZAMBRONE ha la sua Pietà

Il caratteristico centro storico di Zambrone è dominato dall’antica Chiesa patronale di San Carlo Borromeo, riedificata dopo il terribile terremoto dell’8 settembre 1905, che provocò 557 vittime, soprattutto nell’area di Capo Vaticano (dove raggiunse l’XI grado della scala Mercalli); l’edificio, che presenta il suo originario impianto architettonico, conserva all’interno stupendi affreschi di Scuola Napoletana. Da visitare anche la Chiesa di San Nicodemo, costruita intorno al Seicento e più volte restaurata dopo i vari terremoti dei secoli scorsi, con le sue tre campane fuse in oro, argento e rame. La Chiesa di San Nicola (XX sec.), che custodisce le statue della vecchia chiesa (danneggiata nei secoli dai terremoti) e un ottocentesco tabernacolo in ottone. Il Monumento ai caduti dei due conflitti mondiali (1988), che rappresenta il dramma della guerra con quello di una madre che sorregge un soldato morto,  enfatizzato dai versi della poesia “Altro sogno” di Garcia Lorca («Quanti figli ha la morte? Stanno tutti nel mio petto! Una rondinella viene da tanto lontano»). Una sorta di straziante Pietà, opera dello zungrese Michele Zappino, che per il paese ha realizzato (sempre nel 1988) altre tre statue, chiamate Seminatore, Emigrante e Vendemmia. Il monumento a re Gioacchino Murat, che, nel 1811, elevò a Comune Zambrone, liberandolo dal lungo vassallaggio verso Tropea. I ruderi dell’ultracentenario mulino idraulico “Zilui”, in località S. Gregorio. I fossili di conchiglie e mammiferi marini nella frazione di S. Giovanni. 

 

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