MONASTERACE e l’antica Kaulon

Monasterace è erede di Kaulon, prospera colonia della Magna Grecia, fondata da Crotone, alla fine dell’VIII secolo a.C.. La prima città al mondo a coniare monete in argento, circondata da una cinta muraria con 12 torri, delle quali rimane ben poco, in quanto spoliate negli anni per costruire altri edifici (tra cui la Cattolica di Stilo), mentre i resti delle mura (VII-III sec. a.C.) sono tuttora leggibili.

Fu il celebre archeologo roveretano Paolo Orsi a identificare con precisione (agli inizi del Novecento) i resti dell’antica Kaulon nell’attuale territorio di Monasterace Marina, confutando definitivamente l’ipotesi che la localizzava presso Castelvetere, ribattezzata (1863) per questo Caulonia.

Nel Parco Archeologico dell’Antica Kaulon si possono ora ammirare i resti di un maestoso tempio dorico (V sec. a.C.), del quale sono riconoscibili il basamento, l’altare, la monumentale gradinata, una fossa per raccogliere gli ex voto. Diverse strutture per la lavorazione dei metalli, dove sono stati rinvenuti utensili che rappresentano l’unica documentazione nota sulla metallurgia greca in Calabria. Le cosiddette Terme di Nannon, un impianto risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., trasformato nel III in un complesso termale, di cui restano le vasche da bagno in terracotta e lo splendido mosaico pavimentale policromo con draghi, delfini, ippocampi, che è uno dei più importanti e grandi mosaici della Magna Grecia. Nonché alcune lussuose abitazioni, come la Casa del Drago (che occupava lo spazio di due case), dove è stato trovato un mosaico datato alla fine del III sec. a. C., perfettamente conservato, raffigurante un drago marino; la Casa del personaggio grottesco (circa 475 a.C.), che deve il suo nome al ritrovamento di uno stampo per statuette fittili caricaturali (forse di Eracle); la Casa Matta, che ebbe nel corso del tempo varie funzioni.

Nel Parco sono compresi anche una vasta area archeologica subacquea, che corrisponde a un sito magnogreco per la lavorazione della pietra. I ruderi di una chiesa monasteriale, detta di S. Marco dalla tradizione locale e forse appartenuta ai Cavalieri Gerosolimitani (divenuti poi Cavalieri di Rodi e infine Cavalieri di Malta), che è databile tra il V e VI secolo d.C. ed è, dunque, una delle più antiche chiese bizantine calabresi. Il Museo Archeologico di Monasterace, che espone il famoso mosaico della Casa del Drago, alcune vasche delle Terme di Nannon, monete, ceramiche, gioielli, utensili, ex voto, elementi architettonici, ritrovamenti subacquei, reperti relativi al periodo bruzio. Mentre altri reperti monasteracesi sono raccolti nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

 

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