CIRÒ e il Tempio di Apollo Aleo

Cirò è erede di Krimisa, un’importante colonia della Magna Grecia, fondata (VII-VI sec. a.C.) dalla potente Crotone. Una città che raggiunse subito una tale rilevanza marittima e commerciale da realizzare, sul promontorio di Punta Alice (un’area adibita al culto da oltre un secolo), alcuni templi, tra cui il possente Tempio di Apollo Aleo (dal greco “alaios”, protettore del mare e della navigazione). I resti del tempio, costruito dopo la metà del VI secolo a.C., durante l’opulenta età classica, ampliato alla fine del IV secolo a.C., dopo la conquista di Krimisa da parte dei Bruzi e scoperto dal famoso archeologo roveretano Paolo Orsi, nel 1924, sono visibili nel Parco Archeologico di Punta Alice, a Cirò Marina. Il reperto più noto emerso dagli scavi del sito è rappresentato da alcune parti dell’acrolito (tipo di statua della scultura greca arcaica, con testa, mani e piedi in pietra, marmo o avorio e il resto del corpo, nascosto dal panneggio, in legno.) di Apollo Aleo (V sec. a.C.), precisamente testa, piedi e parte di una mano, oggi esposti nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Gli altri reperti rinvenuti (tra cui il calco della testa e dei piedi di Apollo) sono, invece, conservati nel Museo Civico Archeologico di Cirò (ospitato dall’ottocentesco Palazzo Porti), insieme a testimonianze dell’insediamento bruzio locale e a una mostra fotografica e cartografica sull’archeologia subacquea calabrese degli ultimi decenni.

Sul promontorio dell’Alice (che si allunga su uno splendido mare Bandiera Blu e pure Bandiera Verde) sorgono anche i Mercati Saraceni, che nel Settecento ospitarono la principale fiera locale. Il seicentesco Santuario della Madonna di Mare, che rimanda alla tradizione secondo cui l’Apostolo Pietro (approdato sul litorale ciromarinese durante un viaggio da Antiochia a Roma) avrebbe fondato, sui resti di un tempio pagano, il primo insediamento cristiano, chiamato Santa Croce. Il Santuario della Madonna dell’Itria, dove Itria sta per Illiria, a testimonianza della provenienza orientale dell’antica icona titolare originaria, evidentemente sopravvissuta all’iconoclastia e purtroppo andata perduta; il Santuario, di epoca bizantina, fu affidato all’Ordine dei Templari e, dopo la sua soppressione, ai Cavalieri di Malta. Il promontorio dell’Alice è, inoltre, caratterizzato da una grande statua del Cristo benedicente e da una Pineta di oltre 60 ettari, attrezzata per i picnic e i giochi dei bambini, con un lunghissimo percorso dedicato a runners e mountainbikers.

 

 

2 commenti su “CIRÒ e il Tempio di Apollo Aleo”

  1. Innanzitutto grazie davvero per il commento, e quindi per l’attenzione. Come vede, non abbiamo cancellato la sua osservazione, perché riteniamo che le critiche siano un grosso volano per la crescita di qualsivoglia realtà… Piuttosto, ci siamo presi del tempo per capire come e dove avevamo sbagliato, e a noi ‘i conti tornano’ (ovvero queste ‘cavolate’ non le abbiamo riscontrate), anche perché tutto quello che pubblichiamo su questo nostro portale è frutto di una rigorosa e appassionata ricerca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto