A San Giovanni in Fiore sorge la celebre Abbazia Florense, fondata (1189-1198), insieme al suo complesso di officine, laboratori, stalle e granai, in località Jure Vetere (antico fiore), dall’illustre abate, teologo, mistico e scrittore Gioacchino da Fiore. Ricostruita (1214-1234), dopo l’incendio del 1214, nell’attuale posizione, e dedicata a San Giovanni Battista, dal suo successore Matteo I, l’Abbazia, con l’annessa chiesa di Santa Maria Signora Assunta in Cielo (rimaneggiata tra il 600 e il 700 in stile barocco), è stata infine riportata (1938-1987) all’originario romanico.
Oggi la Chiesa presenta un’unica navata in pietra nuda, un grande portale gotico (1220), un altare barocco in legno dorato (1740) e custodisce l’urna delle spoglie di Gioacchino; una teca con il corpo ricostruito dell’Abate; tele di Cristoforo Santanna (San Bernardo; San Michele Arcangelo e la Madonna con Santa Lucia e San Vito); una cinquecentesca statua reliquiario del Battista. Mentre il complesso abbaziale (che rappresenta la struttura fondativa di San Giovanni in Fiore) ospita il prestigioso Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, che espone le litografie del “Liber Figurarum”, la summa del pensiero di Gioacchino da Fiore, disegnata dall’Abate stesso e considerata la più bella e importante raccolta di teologia figurale e simbolica del Medio Evo. Nonché il Museo Demologico dell’Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana, uno dei più interessanti musei etnografici del Sud Italia, con annesso il Fondo fotografico Saverio Marra, autentico capolavoro di antropologia visuale, ispirato al quotidiano e al folklore del posto.
Tra i numerosi edifici di culto sangiovannesi spiccano pure la chiesa di S. Maria dei Tre Fanciulli, un ex monastero (edificato dai monaci basiliani intorno all’anno 1000 e poi affidato, con tutte le sue proprietà, all’Abbazia Florense), dove una tela ricorda il miracoloso salvataggio dalle fiamme di tre ragazzini per intervento della Vergine. La chiesa matrice di S. Maria delle Grazie, eretta (1530 ca.) dall’abate Salvatore Rota al momento della fondazione della città e poi riedificata (1770), a tre navate, in stile barocco, con numerosi reliquari religiosi, un bel coro ligneo del 1700, statue e tele di pregio. La chiesa dei Padri Cappuccini (XVII sec), con dipinti del Santanna (Immacolata, 1797; Madonna con il Bambino Gesù) e di Francesco Giordano da Policastro (via Crucis, 1745; S. Antonio). La chiesa di S. Maria della Sanità (1678), con opere seicentesche e un affresco del Santanna. La chiesa del Carmelo (primo 900), con tele di Settimio Tancredi (Santa Maria Goretti; San Luca; San Tommaso) e opere del Settecento (come un confessionale, un pulpito ligneo) importate da altre chiese cittadine. La chiesetta dell’Annunziata (1653), collegata in passato alla Chiesa Madre da un ampio vano (abbattuto nel 1930 per realizzare una strada), con un importante coro ligneo (1760) e un bellissimo campanile in granito, frutto dei valenti scalpellini sangiovannesi (attivi sin dal medioevo). La chiesetta di S. Francesco di Paola (1714), con un notevole pulpito in legno e un ligneo altare barocco finemente decorato, opere degli abilissimi ebanisti sangiovannesi. Tra cui spiccò la dinastia Biafora (conosciuta con il nome di “Ottavi”), fondata da un certo Ottavio (1775-?) e proseguita da veri talenti quali Antonio (1858-?; busto dell’Ecce Homo nell’omonima settecentesca chiesetta; pulpito e confessionale in S. Maria della Sanità; Gesù morto in S. Maria delle Grazie; Cristo in croce donato ai Padri Cappuccini) ed Enea Giuseppe (1885-1950, New York; San Giuseppe in S. Maria delle Grazie).
Da segnalare ancora il pittoresco centro storico, ricamato con raffinate ringhiere e inferriate dai maestri locali del ferro battuto. I palazzi dei primi proprietari terrieri giunti in paese alla fine del Seicento (Palazzo Lopez, Nicoletti, Romei, Caligiuri, Benincasa, De Luca, De Marco) e l’imponente Palazzo ro’ Barune (l’unico a poter vantare un titolo nobiliare), costruito dall’abile Nicola Barberio Toscano, che, nel Settecento, riuscì a conquistare il titolo di barone e il governo della città. L’Arco Normanno, che forse è una delle porte del complesso sistema difensivo che cingeva l’Abbazia Florense sotto la dominazione normanna. Il Monumento ai Caduti di Monongah, innalzato a ricordo delle 956 vittime della sciagura mineraria del 6 dicembre 1907, in Virginia (USA), che costò la vita a alcuni sangiovannesi. Il Cippo delle Stragola, eretto nel luogo in cui furono catturati (20 giugno 1844) i Fratelli Bandiera e i loro compagni, successivamente fucilati (25 luglio) nel Vallone di Rovito. Il sito archeologico di Iure Vetere. Il settecentesco Ponte della Cona. La Villa Comunale.