Verbicaro (420 m. s.l.m.), posto tra il mare della Riviera dei Cedri e le vette del Parco Nazionale del Pollino, alle falde del Cozzo del Pellegrino (1987 m, la cima più alta del Massiccio dell’Orsomarso), offre agli amanti del trekking incantevoli scenari naturalistici, come la Valle dell’Abatemarco, Piano Novacco, la Valle della Sepa. Un territorio sostanzialmente incontaminato, dove si possono incontrare una specie autoctona di capriolo, il lupo, l’aquila reale; e raccogliere orchidee selvatiche, piante officinali (dalla borragine alla camomilla, al finocchio selvatico); e pescare le trote e le anguille dell’Abatemarco.
Particolarmente suggestivi a Verbicaro anche i riti della Settimana Santa, culminante nel Venerdì Santo, che si apre all’alba con la tradizionale autoflagellazione dei Battenti e la Processione dei Misteri (e degli ‘incappucciati’) e che si chiude con la Processione serale dell’Addolorata.
Tra i vari appuntamenti verbicaresi occorre pure ricordare la festa patronale della Madonna delle Grazie (2 luglio), quando la statua della Vergine attraversa le strade cittadine coperte dall’Infiorata, rigorosamente a tema (ogni anno diverso), preparata durante la notte (con svariati materiali naturali, ma pochi fiori, non facilmente reperibili in estate), mentre la sera della vigilia si svolge la caratteristica fiaccolata dei zigni (grossi ceppi accesi portati a spalla dai devoti, al grido di “Evviva la Madonna delle Grazie”).
Nonché la festa di perciavutt (8 dicembre), quando, tra canti e balli tradizionali, si va per cantine (catuvi) ad assaggiare il famoso vino di Verbicaro (Rosso e Bianco DOC; Rosato IGT) e tutte le specialità gastronomiche del posto. La sagra della grispedda (13 dicembre), una golosa frittella a base di farina, lievito e patate dalle mille varianti. Il Presepe Vivente (26 dicembre – 6 gennaio), un affascinante viaggio nel centro storico verbicarese e nel suo passato, tra rappresentazioni di antichi mestieri e preparazioni di tipici piatti natalizi.