SCILLA

Scilla (Reggio Calabria) è una rinomata località turistica della Costa Viola, che rientra nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Un posto mitico secondo Omero,  abitato dalle sirene, ma anche da Scilla e Cariddi, i terribili mostri marini incontrati da Ulisse di ritorno a Itaca. Indissolubilmente legato alla sua strategica posizione sullo Stretto di Messina e alle sorti della sua gigantesca rupe, fortificata da Anassilao, tiranno di Reggio (V sec. a.C.), poi da Greci e Romani. Trasformata (842 d.C.) dai monaci basiliani nell’importante monastero fortificato di S. Pancrazio e, infine (XVI sec.), dal suo principe Paolo Ruffo, in un castello. 

Il Castello Ruffo, danneggiato dai violenti terremoti del 1783 e del 1908, ospita pure un faro ottocentesco (tuttora attivo) e una mostra sulla pesca e i fondali locali, dove spicca un luntre. Danneggiate dai terremoti (e ricostruite nel secondo Novecento) pure la Chiesa del Patrono S. Rocco (con una quattrocentesca statua del Santo e pregevoli oli su tela) e la Chiesa Matrice dell’Immacolata, che conserva elementi originari (come il pronao con sei colonne ioniche; l’altare maggiore in marmi policromi a intarsi; una statua dell’Immacolata [1608] riconducibile allo spagnolo Giambattista Ortega), oltre a una tavola (primo Quattrocento) detta “Madonna della Porta”; un busto di S. Pietro attribuito alla scuola del Bernini; una statua lignea dell’Immacolata riferibile al Settecento napoletano; le antiche statue che sfilavano il Venerdì Santo; tele di pregio. L’unica chiesa scillese che si è salvata dai terremoti (perché fondata sulla sabbia) è la Chiesa dello Spirito Santo (1752), un esempio del barocco calabrese, ricco di stucchi e decorazioni, con una pala d’altare (1799) di Francesco Celebrano; sculture e dipinti di artisti locali; un ritratto e una statua di S. Francesco di Paola di pregevole fattura.

Scilla è famosa per le spiagge (Marina Grande o Spiaggia delle Sirene; Punta Paci; Cala delle Rondini; la spiaggia di Favazzina), è soprattutto per Chianalea, l’antico rione dei pescatori, battezzato la “Piccola Venezia del Sud” (per le sue case costruite sugli scoglie e le viuzze che sembrano canali), con un porticciolo, bei palazzi (Palazzo Scategna, XVIII sec.; Palazzo Giordani, 1543; Villa Zagari, 1933), le chiese di S. Maria di Porto Salvo e di S. Giuseppe.

Tra le attrazioni scillesi troviamo ancora l’antico abitato di Bastìa. Marina Grande e il suo lungomare pieno di locali. Le grotte carsiche di Tremusa (530 m. s.l.m.), ricche di stalattiti, stalagmiti e fossili marini. Il panoramico belvedere di Piazza S. Rocco

Scilla è anche famosa per il pesce spada (celebrato in agosto da un’attesissima sagra e dall’ormai celebre panino con il pescespada), pescato ancora in maniera tradizionale, così come il tonno. A tavola, quindi, troviamo innanzitutto pasta al sugo e al ragù di spada, involtini e parmigiana di pescespada; pescespada alla ghiotta, al salmoriglio, alla reggina. Tonno alla calabrese. Mentre nei negozietti scillesi si possono acquistare il raro limone Verdello, pregiate uve zibibbo, i vini IGT Scilla, Lipuda Costa Viola. Conserve (pescespada e tonno, melanzane e peperoni sott’olio; bottarga di tonno; rosamarina; peperoncini ripieni di tonno). Funghi e formaggi (mozzarella, provola, burrino, ricotta infornata, ricottone salato, canestrato, caciotta, formaggio ovino e caprino, caprino, pecorino con il pepe, il tipico musulupu) dell’Aspromonte. I prodotti a base di peperoncino e bergamotto

 

 

 

 

 

 

 

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