A San Sosti, in località Casalini, nei pressi del veneratissimo Santuario del Pettoruto (mix affascinante di spiritualità e natura), sorge una cittadella fortificata di epoca bizantina, che alcuni identificano con l’antica Artemisia e che mostra ancora resti di cisterne, abitazioni (da cui il nome Casalini) e di una piccola chiesa con abside. Molto interessanti pure i ruderi del Castello della Rocca (costruito nel X-XI secolo, abbandonato intorno al XIII-XIV), che da uno sperone roccioso domina la valle e le Gole del Rosa. Una roccaforte bizantina, probabilmente edificata su un avamposto di controllo della famosa via istmica Sibari–Laos, strategica via di comunicazione magnogreca tra lo Ionio e il Tirreno, che attraversava le Gole del Rosa.
Assolutamente da visitare a San Sosti anche l’imponente Chiesa parrocchiale di Santa Caterina V.M. (XIX sec.), con decorazioni interne in foglia d’oro e un bell’affresco di scuola napoletana sull’altare. La Chiesa della Madonna del Carmine, che conserva le antiche statue della Passione protagoniste della processione del Venerdì Santo; affiancata dalle rovine di un luogo sacro magnogreco, dal quale dovrebbe provenire la preziosa ascia votiva magnogreca di Kyniskos (VI sec. a.C.), finita, per una serie di circostanze misteriose, al British Museum. La Chiesetta di Santa Rosalia (XVIII sec), probabilmente edificata sui resti di un romitorio. I ruderi della medievale Chiesa di Santo Stefano, del monastero basiliano di San Sozonte in località Badia, delle due ville romane di età imperiale nelle contrade Cerreto e Ministalla. Il Museo Archeologico e Multimediale “Artemis”, che espone materiale archeologico proveniente dai vari Comuni del Parco Nazionale del Pollino. I murales che impreziosiscono il centro storico.