Il territorio pargheliese è stato abitato sin dall’età romana, come provano la villa, con impianto termale, in località Crivo; il complesso per la lavorazione del granito sulla spiaggia di Michelino; i resti di colonne e capitelli nelle acque della scogliera della Pizzuta. Tuttavia Parghelia viene probabilmente fondata da profughi albanesi, in epoca normanna. In effetti le prime notizie certe sulla località risalgono al 1002, quando il territorio di Bordila (ora contrada pargheliota) e la sua tonnara diventano di pertinenza della seconda moglie di Roberto il Guiscardo, Sichelgaita.
Successivamente il borgo passa sotto il dominio di Tropea, a cui tenta, invano, di ribellarsi più volte, come nel 1647-8, sulla scia della rivolta napoletana di Masaniello. Infatti è solo nel 1806 che diventerà comune autonomo, retrocedendo a frazione di Tropea nel 1811 e riacquistando definitivamente l’autonomia perduta nel 1816. Nonostante il suo grande passato. Infatti, dal 1577 Parghelia vede i suoi esperti tonnari allargarsi negli impianti di tutto il Regno, sia come lavoranti che come affittuari. Mentre il suo porto fino al Settecento è attivissimo e legato da intensi traffici commerciali con la lontana Marsiglia. E la sua fertile terra produce legumi in abbondanza, ma soprattutto preziosissimo grano, come testimoniano i numerosi ruderi di secolari mulini ad acqua lungo i torrenti Fiume e La Grazia.