CROTONE e Pitagora

Crotone è stata una superpotenza della Magna Grecia. Celebre per la famosa scuola di scienza, matematica e musica creata dal grande filosofo e matematico greco Pitagora, verso il 530 a. C.. Per i suoi medici, come Democede e Alcmeone, considerati tra i capiscuola della medicina antica. Per la salubrità del suo clima, la bellezza delle sue donne, la forza dei suoi atleti, tra cui il leggendario Milone, pugile e lottatore (vincitore di sette Olimpiadi, rimasto imbattuto per oltre vent’anni), oltre che valente condottiero.

Secondo la leggenda la città venne fondata dal forzuto eroe-semidio Ercole, in onore dell’amico Kroton, che aveva ucciso per sbaglio, oppure da Astiochena, sorella di Priamo, una volta scampata alla distruzione di Troia. Per la storia, invece, Kroton fu costruita da coloni greci provenienti dall’Acaia, intorno al 710 a.C., su un territorio abitato fin dalla preistoria. La polis crotoniata diventò così autorevole da creare varie subcolonie, come Terina (attuale Lamezia Terme), Skylletion (Roccelletta, fraz. di Borgia), Kaulon (Monasterace Marina, fraz. di Monasterace), Petelia (Strongoli), Krimisa (Cirò). Nel VI sec. a.C. arrivò, addirittura, ad avere una propria monetazione (anche grazie alle sue miniere d’argento) e a distruggere l’opulenta Siris (Nova Siri, Matera), con l’aiuto della potentissima Sybaris (Sibari) e di altri alleati. Poi Kroton si rivolse contro Locri (altra potenza della Magna Grecia), che aveva sostenuto Siris, ma, nella battaglia del fiume Sagra (550 a.C.), contro ogni previsione, perse.

La città con l’arrivo di Pitagora (intorno al 530 a.C.) progredì ulteriormente, tanto che, nella battaglia sul fiume Traente (Trionto), guidata dal mitico atleta Milone, sconfisse (510 a.C.) Sibari e la distrusse, profanandone il venerato tempio di Atena e deviando il fiume Crati affinché la cancellasse. Nel IV secolo Crotone assunse la guida della Lega Italiota, una confederazione di poleis magnogreche nata per fronteggiare le minacce delle popolazioni indigene e di Siracusa, ma nel 378 a.C. fu espugnata da Dionisio I di Siracusa, che saccheggiò persino il Santuario di Hera Lacinia, sede della Lega. Sotto l’Impero romano la città, divenuta colonia (194 a.C.), si avviò al declino e con le invasioni barbariche, durante il medioevo, si restrinse all’attuale centro storico. Che nel XIII secolo ospitò una delle principali comunità ebraiche calabresi, con la sua giudecca e la sua sinagoga.

Crotone si rialzò sotto gli Aragonesi e soprattutto con Carlo V d’Asburgo, che le concesse ampi privilegi, che la fortificò e potenziò il suo importantissimo porto, ricavando il necessario materiale da costruzione dai grandiosi resti di Kroton. La città, gravemente decaduta nei secoli XVII e XVIII, per le lotte politiche e la malaria, nel 1808 fu conquistata dai Francesi e nel periodo borbonico fu teatro della sfortunata spedizione dei fratelli Bandiera. Dopo l’Unità d’Italia Crotone diventò il primo centro industriale della Calabria. Nel 1928 cambiò il nome “Cotrone” nell’attuale denominazione. Nel 1992 divenne Provincia. E resta tuttora il centro gravitazionale del cosiddetto “Marchesato”, un’antica regione storica e geografica calabrese che corrisponde pressappoco alla superficie della sua Provincia.

 

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