Il Parco Nazionale dell’Aspromonte (760 kmq) tutela l’omonimo imponente altopiano granitico situato all’estremità meridionale della Calabria, in provincia di Reggio Calabria (che culmina nel Montalto, 1955 m), nonché la Piana di Gioia Tauro, la pianura più estesa della Regione. E include i comuni di Africo, Antonimina, Bagaladi, Bova, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Cardeto, Careri, Ciminà, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Cosoleto, Delianuova, Gerace, Mammola, Molochio, Oppido Mamertina, Palizzi, Platì, Reggio Calabria, Roccaforte del Greco, Roghudi, Samo, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, San Roberto, Sant’Agata del Bianco, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Santa Cristina d’Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, Scido, Scilla, Sinopoli, Staiti, Varapodio.
Il territorio, caratterizzato dalle fiumare (brevi corsi d’acqua stagionali a regime torrentizio, che scavano profondi canyon nella roccia) e dai cosiddetti “piani” o “campi” (terrazzi scaglionati a quattro livelli sovrapposti, corrispondenti alle varie fasi di sollevamento della Regione e dovuti all’abrasione marina), custodisce autentici tesori ambientali e paesaggistici. Tra i primi ricordiamo i giganteschi monoliti della Vallata delle Grandi Pietre, vere e proprie sculture naturali, dalle forme insolite, come la Pietra Cappa, un monolite-sfinge alto 829 m (che ospita una grotta-romitorio basiliano del IX sec.). Il lago Rumia e il lago Costantino, dai panorami mozzafiato. I piani di Zervò e dello Zomaro. Le cascate di Maesano, Forgiarelle e Palmarello. Tra le bellezze monumentali sparse nei suggestivi borghi aspromontani basta ricordare, per esempio, la splendida Cattedrale medievale di Gerace.
Il Parco conta circa 1.500 specie vegetali, cioè oltre il 50% della flora regionale. A bassa quota regna la macchia mediterranea (ginestra, cisto, leccio, mirto, fillirea, corbezzolo) e distese di leccio, che per estensione e caratteristiche rappresentano esempi unici a livello nazionale. Nei boschi (circa 400 kmq) prosperano, sotto i 1.000 m, querce, castagni, pioppi, salici, frassini, ontani e, sopra i 1.000 m, faggi, abeti, maestose pinete, che spesso presentano piante di notevoli dimensioni, come i Giganti di Acatti e Afreni a San Luca (purtroppo devastati dagli incendi dell’estate 2021). Nel settore tirrenico cresce la woodwardia radicans, una rara felce dalle enormi fronde (lunghe anche 3 m), risalente al periodo Terziario. Il Parco protegge, poi, una fauna altrettanto ricca. Fra i mammiferi troviamo il lupo, il gatto selvatico, il driomio (un roditore che vive solo in Calabria e sulle Alpi orientali), la martora, lo scoiattolo nero. Tra gli uccelli, il picchio nero. Tra i rapaci, l’aquila e il gufo reale, lo sparviero, l’astore, il biancone, il falco pecchiaiolo. Fra gli anfibi, la salamandrina dagli occhiali.
In Aspromonte è possibile praticare molte attività sportive, soprattutto sci, trekking, canoa, kayak, canyoning, arrampicata, mountain bike. E sbizzarrirsi nello shopping. Tra le eccellenze di questo territorio troviamo le patate, i fagioli (pappaluni, bianchi o colorati), la provola e la ricotta infornata dell’Aspromonte; il vino Greco di Bianco DOC; lo stoccafisso, la ricotta affumicata e infornata di Mammola; il caprino della Limina; il caciocavallo di Ciminà; l’olio extra vergine di oliva della Locride; il torrone di Bagnara Calabra; le leccornie golose a base del Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale DOP, un agrume che non attecchisce altrove, verosimilmente nato proprio nei dintorni di Reggio Calabria (da una mutazione spontanea di altre specie agrumarie), nel XVII secolo, che origina perfino famose tabacchiere. Perché in Aspromonte si tramandano antiche tradizioni artigianali, come la fabbricazione di strumenti musicali e pregiatissime pipe. Inoltre, nella Bovesìa si producono variopinte stoffe di foggia bizantina (pezzare) e resistentissime coperte di ginestra. A Gerace è, invece, diffusa la produzione di pizzi e merletti, realizzati all’uncinetto, al tombolo e la lavorazione della ceramica. Tra i piatti principali della tavola aspromontana (che può fregiarsi finanche di Sua Maestà il tartufo) si segnalano i maccaruni ‘i casa (conditi con ragù di capra, maiale o manzo), le portate a base di funghi (porcini, pineroli, rositi, tricoloma) e stoccafisso, cucinati in svariati modi.