LOCRI

Locri (Reggio Calabria) è un’importante destinazione culturale e balneare (Bandiera Verde) della Costa dei Gelsomini.

La città discende da Locri Epizefiri, una delle principali polis della Magna Grecia, fondata (673 a.C. ca.) da Greci della regione Locride. Benché stretta tra due super potenze magnogreche come Crotone e Reggio, Locri progredisce rapidamente, tanto da fondare, a partire dalla seconda metà del VII secolo a.C., le subcolonie di Medma (oggi Rosarno) e Hipponion (Vibo Valentia). E da vincere nella battaglia del fiume Sagra (550 a.C.) contro Crotone, malgrado la netta inferiorità numerica, con l’aiuto di Reggio, Medma e Hipponion. Nel V secolo a.C., sentendosi minacciata da Reggio, si allea con Dionisio I di Siracusa, che ha mire espansionistiche proprio su Reggio e che, dopo averla conquistata (387 a.C.), ne assegna parte agli alleati calabresi. Nel III secolo a.C., sentendosi minacciata dai Bruzî, Locri chiede aiuto a Roma, che vi pone un suo presidio (282 a.C.). Eppure durante la spedizione di Pirro in Italia (280 a.C.) si schiera con quest’ultimo e, poi, si consegna ai Romani (277 a.C.), venendo, infine, devastata dal re dell’Epiro, che ne ha ripreso il controllo (275 a.C.). Nella seconda guerra punica (218-201) si schiera, invece, con Annibale, contro Roma, che, però, la riconquista (205 a.C.), determinandone un lento declino. A un certo punto i locresi, esasperati dalle incursioni saracene e dalla malaria, abbandonano la città, per rifugiarsi nell’entroterra, dove fondano Portigliola e Gerace, ma nell’Ottocento vi fanno ritorno, per fondare Gerace Marina, che nel 1934 assumerà l’attuale denominazione di Locri.

A Locri, l’Area Archeologica di Locri Epizefiri (in parte inclusa nel comune di Portigliola) comprende le rovine delle imponenti mura magnogreche. Del santuario di Persefone (ancora ben conservato). Del grande teatro greco-romano (IV sec. a.C.). Del tempio di Afrodite, con il suo impianto originario (VII sec. a.C.). Nonché la cosiddetta Teca di Pietra, ovvero l’archivio del santuario di Zeus Olimpio (non ancora localizzato). Il quartiere degli artigiani, detto Centocamere, dov’è ancora visibile il forno per i rinomati manufatti fittili locresi. Alcune necropoli (tra cui quelle di contrada Lucifero e Parapezza). Il Museo Nazionale Di Locri Epizefiri, con i reperti dell’antica polis. E il Complesso museale Casino Macrì, che custodisce testimonianze delle età romana e tardo-antica, quali la gigantesca statua del Togato di Petrara (I sec. a.C.), la Vasca in breccia di Aleppo, la brattea aurea con l’Adorazione dei Magi. Mentre in contrada Caruso sorge la caratteristica Grotta delle Ninfe. In centro città si inseriscono splendidi palazzi, quali il maestoso Palazzo Municipale (1880), Palazzo Zappia (primo Novecento), il neoclassico Palazzo Scannapieco (1923), Palazzo Nieddu del Rio (primo Novecento), che ospita il Museo del Territorio, dedicato alla protostoria locrese e la Pinacoteca e Museo delle Arti, dedicata all’arte contemporanea. La Chiesa di S. Caterina (1923), con decori pittorici di Nik Spatari. La Chiesa di S. Biagio (1908), con un affresco delle Nozze di Cana di Guido Faita. La Cattedrale di S. Maria del Mastro (1933). Locri offre, inoltre, ampie spiagge sabbiose, splendide baie, un magnifico lungomare. Svariate attrazioni per gli amanti del trekking, del diving, della pesca, del rafting, della mountain bike, della speleologia, degli sport acquatici.

Tra i prodotti tipici locresi vanno citati l’olio extra vergine di oliva della Locride, ricavato dall’oliva Grossa di Gerace, ottima pure conservata (in salamoia, schiacciata). Il vino Locride IGT. I formaggi (ricottone salato, ricotta infornata e affumicata di Mammola; pecorino, pecorino con il pepe e formaggio di capra della Locride; caciocavallo di Ciminà). Lo stoccafisso di Mammola. Il Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale DOP, con le sue golose ricette. Le Clementine di Calabria IGP, con relativo miele. La Liquirizia di Calabria DOP. I manufatti della millenaria arte della ceramica locale, che tuttora produce i famosi pinakes locresi. Eccellente la cucina del posto, che propone stuzzicanti piatti di mare, ma anche pasta chi milingiani ‘mbuttunati, maccheroni con sugo di capra, frittelle di fiori di zucca e fiori di zucca ripieni. Cuzzupe, nacatole, le deliziose paste gioiosane.

 

 

 

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