SPEZZANO PICCOLO

Spezzano Piccolo (Cosenza) è un borgo della Presila cosentina, compreso tra le valli dei torrenti Caricchio e Cardone, nel Parco Nazionale della Sila.

Il paese nacque quando gli abitanti di Cosenza si rifugiarono nell’hinterland cittadino per sfuggire alla seconda incursione dell’emiro Abulcasimo (986). Riunito (1928) con Spezzano Grande nel comune di Spezzano della Sila, diventò autonomo nel 1937, per poi confluire (2017), insieme a altri Casali presilani (Casole BruzioPedaceSerra PedaceTrenta), nel nuovo comune di Casali del Manco.

A Spezzano Piccolo sono assolutamente da vedere la Chiesa dell’Assunta (XV sec., rifatta in stile barocco dopo il terribile terremoto del 1783; affiancata da una torre campanaria coeva), con opere di Cristoforo Santanna, Antonio Granata, Gaspare Vazzano e quadri seicenteschi. Quella dello Spirito Santo (XV sec.), con opere del Santanna, nonché raffinate realizzazioni di artigiani locali, al pari di quella dell’Immacolata. La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo (XV sec., rimaneggiata più volte in seguito a vari terremoti), con opere del ‘700, dell’Ottocento e di Settimio Tancredi, che sorge proprio di fronte a quella della Madonna delle Grazie (forse XV sec.), nella frazione di Macchia, località conosciuta per l’artistico Presepe Vivente e i suoi vicoli medievaleggianti. I vari palazzi nobiliari (Cinnante, Spina, Barracco, Benvenuto, Barrese-Tricarico). La Biblioteca Gullo, con l’archivio di Fausto Gullo, riconosciuto di “interesse storico particolarmente importante”.

La coccìa è il tradizionale piatto spezzanese della festa patronale dell’Assunta (15 agosto), preparato con grano e carne di maiale e/o di capra lessati e cotti al forno a legna, in una terrina (tiniellu). A Spezzano Piccolo si possono, inoltre, assaggiare un buon pane e squisite pietanze a base di maiale nero di Calabria e bovino podolico calabrese, di patate della Sila IGP, funghi (fritti, arrostiti, trifolati, ripieni, al forno) di vari tipi (rositi, ovuli, porcini, spugnole, mazze di tamburo, galletti) e, finanche, di tartufi. Dolci tradizionali (pitta ‘mpigliata, mastazzuoli, turdilli, susumelle…). Salumi (prosciutto crudo della Sila; pancetta, salsiccia, soppressata e capocollo, tutti DOP) e formaggi (provola, ricottone salato, ricotta fresca e infornata, burrino, mozzarella, giuncata di vacca, stracciatella, pecorino con il pepe, formaggio di capra, il famoso caciocavallo silano DOP). Ottime conserve (peperoni e melanzane sottolio; olive comunque conservate; funghi sottolio e in salamoia, trasformati in salse e paté). E vi si possono acquistare splendidi prodotti artigianali in legno, ferro, ceramica, tessuto (di lana, lino, seta, ginestra).

 

 

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