BELVEDERE MARITTIMO

Belvedere Marittimo (Cosenza) è una nota località balneare della Riviera dei Cedri, che rientra nel Parco Nazionale del Pollino.

Il paese ha sicuramente origini preistoriche. Tuttavia la sua Marina si è sviluppata soprattutto in epoca romana, con il commercio marittimo, mentre il borgo collinare sotto la dominazione normanna, attorno al suo Castello.

Belvedere ha dato i natali a San Daniele, frate cappuccino decapitato nel 1227 a Ceuta (enclave spagnola in Marocco), dove si era recato per convertire gli infedeli, insieme a sei confratelli. Le reliquie e la statua del Santo sono ora venerate nel Convento dei Padri Cappuccini (1595-1599), che conserva un chiostro porticato, una raccolta di dipinti e volumi antichi, un Crocifisso che avrebbe parlato a Sant’Angelo d’Acri. La Chiesa adiacente al convento conserva, invece, le reliquie di Santa Beatrice e di San Valentino (sangue e ceneri); ecco perché il 14 febbraio giungono al Monastero in pellegrinaggio tante coppie e perché Belvedere (con tanto di Via dell’Amore) è conosciuta come la Città dell’Amore. Un’altra reliquia di San Daniele da Belvedere è custodita nella Casa di San Daniele, trasformata in chiesetta e collegata alla grotta in cui avrebbe pregato il Santo.

Il centro storico di Belvedere è un suggestivo borgo medioevale collinare, dominato da un Castello dichiarato Monumento Nazionale; una roccaforte eretta da Ruggero il Normanno (forse su una fortezza longobarda), potenziata dagli Svevi e trasformata in maniero (1490) da re Ferrante. La Chiesa del SS. Crocifisso (XVII sec.) accoglie un altro Monumento Nazionale, un maestoso Crocifisso ligneo (2.30 m di altezza) del 1711, impressionante per la sua drammaticità (e per il misterioso volto visibile sulla sua parte centrale anteriore). Tra i luoghi sacri belvederesi occorre pure ricordare la Chiesa di San Giacomo (1091). Il Santuario di Maria SS. delle Grazie (XV sec.), con annesso convento (1446). La Chiesa madre di S. Maria del Popolo (1610-1700). Le numerose testimonianze del monachesimo basiliano presenti sul territorio. Dove si possono anche scoprire tante tracce del glorioso passato cittadino. Come le porte d’accesso alla città, angioine (Porta degli Orti e Porta di Mare) e aragonesi (Porta della Piazza e Porta del Fosso). Il Torrione. La Torre del Tirone (1566). I resti della cinta muraria. Della Torre di Paolo Emilio (1566) e della Torre di Santa Litterata (1583), in collegamento tra loro.

Belvedere Marittimo è mare pulito, pescoso e splendidi paesaggi. Come i caratteristici terrazzi di calanchi dietro la costa ‘caraibica’ di S. Litterata o il calanco “Solitario” sulla SS 18, in prossimità del paese. L’area di Capo Tirone, costellata di scogli e scogliere, con un ricco fondale e i resti di una villa romana (I–III sec. d.C.). Il Monte La Caccia (1743 m. s.l.m.), che, tra fitti boschi, fauna selvatica e rigogliosa vegetazione, culmina nella panoramica Chiesetta della Santa Croce (1935).

Belvedere offre, inoltre, un porto e un lungomare, impreziosito da mosaici artistici. Un ricco calendario di eventi, quali l’attesissima festa di San Daniele (a cavallo del 13 ottobre), i suggestivi riti della Settimana Santa, lo spettacolare Festival Dell’Arte Pirotecnica (“Notte di Fuoco”, fine luglio). Un’ottima cucina locale, che propone una sontuosa pasta con sugo di salsiccia, cotiche, costine di maiale e braciole (involtini); alici imbottite e araganate; baccalà in umido o fritto con peperoni secchi. Pizzatole, cannaricoli e cicerata. Mentre tra i prodotti tipici spiccano le famose lavorazioni artistiche belvederesi in ceramica e terracotta. Formaggi (caciocavallo, burrino, provola, mozzarella, ricotta infornata e affumicata), salumi DOP (soppressata, capocollo, salsiccia, pancetta), conserve (rosamarina, sarde e alici salate, melanzane e peperoncini sott’olio), lavorati a base di peperoncino e cedro (come i prelibati panicelli).

 

 

 

 

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