Scalea, arroccata da secoli su uno sperone roccioso, si è sviluppata lungo la costa della splendida Riviera dei Cedri negli anni Sessanta.
La città, animata da una vivace movida diurna e notturna, vanta un litorale di circa 8 chilometri, ampio e sabbioso, interrotto dall’isolotto ormai arenato di Torre Talao, indiscusso simbolo cittadino, ricco di storie e leggende. La Torre (1563), incardinata nel sistema difensivo costiero antisaraceno del Regno di Napoli (voluto da Carlo V d’Asburgo e costituito da centinaia di torri litoranee, una in vista dell’altra), fu costruita con il contributo economico o materiale della popolazione. Mentre il suo isolotto (nei pressi del quale è stata recentemente rinvenuta una struttura di epoca romana) fu abitato sin dal Paleolitico medio, tanto da costituire, grazie ai suoi reperti, uno dei più importanti complessi musteriani della Calabria. Agli inizi del Novecento, l’isolotto vide il fiorente commercio della sua acqua sulfurea, mentre la Torre ospitò la Schola Italica, una scuola pitagorica fondata dal poliedrico intellettuale Amedeo Rocco Armentano, che vi abitava.
Una delle spiagge simbolo di Scalea è quella dell’Ajnella (agnella), con il suo suggestivo gruppo di scogli, tra cui quello che, ricordando con il profilo una maestosa schiena equina, è chiamato “Giumenta”. L’Ajnella è famosa anche per le grotte. Come la Grotta della Pecora, caratterizzata da una cristallina acqua cangiante, dal grande stalattite ‘a testa di pecora’ che sovrasta l’ingresso. La Grotta del Tras’ e jesce (entra e esci), caratteristico tunnel naturale, che porta alla spiaggetta del Jiditale (ditale). La piccola Grotta dei Baci, tradizionale ritrovo per gli innamorati.
Inoltre Scalea offre l’opportunità di praticare tutti gli sport acquatici, a cominciare dalla pesca e il diving. Magari per esplorare il relitto del piroscafo francese Lilliois, affondato da un sommergibile inglese durante l’ultima guerra.