La Ciclovia dei Parchi della Calabria è un percorso che, collegando i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila, del Pollino e il Parco Regionale delle Serre, attraversa tutta la Regione, consentendo di scoprire che in Calabria, aldilà degli splendidi 800 km di costa, c’è un entroterra ricco di Natura, Storia, Monumenti, Eccellenze enogastronomiche e artigianali, fruibile tutto l’anno. Il tracciato della ciclopista, lungo 545 km (di cui 323 esterni ai parchi), che utilizza soprattutto strade provinciali (con volumi di traffico inferiori a 50 veicoli/h) e che si raccorda con innumerevoli piste ciclabili e sentieri escursionistici, ha un’elevazione che va dai 19 ai 1690 m s.l.m. e rappresenta un’esperienza irrinunciabile per gli amanti delle due ruote, del trekking, e non solo.
La Ciclovia parte dal Parco Nazionale del Pollino, il più grande parco naturale italiano (Patrimonio Unesco). Dove troviamo il tratto (40 km) Laino Borgo – Morano (con la sua golosa felciata, un formaggio fresco caprino avvolto nelle felci, soprannominato addirittura “Pane degli Angeli”); che incrocia Laino Castello (con i resti dell’antica fortezza longobarda e della città medievale) e Mormanno (con i suoi famosi bocconotti). Il tratto (34 km) Castrovillari (con il Castello Aragonese e la Torre Infame) – Lungro (con le sue foreste, popolate dal capriolo autoctono; con la sontuosa Cattedrale di S. Nicola di Mira, sede di un’importante eparchia)/Acquaformosa (con la sfarzosa Chiesa bizantina di S. Giovanni Battista). Il tratto (36 km) San Sosti (con il veneratissimo Santuario della Madonna del Pettoruto e il Museo Artemis) – Ferramonti (con il più grande campo di concentramento fascista e l’annesso Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia) /Lago di Tarsia (con la Riserva Naturale Regionale del Lago di Tarsia e della Foce del Fiume Crati).
Proseguendo verso Sud, nel Parco Nazionale della Sila (Riserva della Biosfera Unesco), dotato di 600 km di sentieri e di numerose piste ciclabili (come quella che, lungo le sponde del lago Ampollino, porta da Trepidò/Cotronei a Spineto/Aprigliano), incontriamo il tratto (46 km) Bisignano (con il Santuario di Sant’Umile) – Cupone (con il Centro di visita e educazione ambientale del fiume Cupone, attrezzato con sentieri naturalistici, osservatori faunistici, museo e giardino geologico). Il tratto (49 km) Lago Cecita – Silvana Mansio (con un villaggio di baite in legno colorato, del tutto integrato con i 100mila mq di bosco circostante). Il tratto (54 km) Rovale (fraz. di San Giovanni in Fiore) – Villaggio Mancuso (con le sue tipiche casette in listelli di legno e il vicino Centro Visita Antonio Garcea). Il tratto (39 km) Taverna (con un Museo Civico fondamentale per gli appassionati del tavernese Mattia Preti) – Tiriolo (dal panorama mozzafiato); che incrocia Acri (con la Basilica del Beato Angelo d’Acri e i ruderi del castello quattrocentesco); le famose località sciistiche di Camigliatello Silano e Lorica; la Riserva Naturale Biogenetica “I Giganti di Fallistro” (con decine di maestosi pini secolari e una filanda del Seicento); il Museo dell’Acqua e dell’Energia di Cotronei.
La Ciclovia attraversa, quindi, il Parco Regionale delle Serre (ovvero due catene montuose parallele, dalla caratteristica forma a dente di sega). Tramite il tratto (44 km) Caraffa – Monterosso Calabro (con il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana della Calabria; con il Museo Multimediale delle Serre Calabresi); che incrocia l’Oasi del Lago dell’Angitola (una delle più importanti riserve naturali su lago artificiale del Mediterraneo). E il tratto (42 km) San Nicola da Crissa – Mongiana (con le sue Ferriere settecentesche e l’incantevole parco di Villa Vittoria); che incrocia Serra San Bruno (con la famosa Certosa e il suo magnifico bosco; con il Santuario di Santa Maria del Bosco, circondato da giganteschi abeti bianchi).
Il percorso della Ciclovia termina nel Parco Nazionale dell’Aspromonte (Geoparco Mondiale Unesco), dove percorre il tratto (40 km) Fabrizia – Canolo (con le affascinanti Dolomiti del Sud). Il tratto (55 km) Canolo – Gambarie; che incrocia le Cascate Mundu e Galasia (Molochio); il Cippo di Garibaldi (un gigantesco albero a cui si appoggiò Giuseppe Garibaldi ferito, il 29 agosto 1862, come vi ricorda una stele) a Sant’Eufemia d’Aspromonte (dove troviamo pure il Villaggio De Leo, uno dei primi impianti industriali moderni calabresi); il Centro Visite “Museo Botanico dello Zomaro” di Cittanova (con un ricco erbario di flora aspromontana). Il tratto (31 km) Gambarie (suggestiva stazione sciistica di Santo Stefano in Aspromonte, arricchita dall’Osservatorio per la Biodiversità) – Reggio Calabria (la Città dei Bronzi di Riace, custoditi nell’importante Museo Archeologico Nazionale).