COSTA DEGLI ARANCI

La Costa degli Aranci coincide con il litorale ionico catanzarese che corre lungo il Golfo di Squillace, circondato dagli speroni meridionali della Sila Piccola, dalle colline del Marchesato e dal versante orientale delle Serre. Un’insenatura profumata di aranceti e abitata da sempre, che comprende i comuni di Sellia Marina (Bandiera Blu), Catanzaro (Bandiera Blu), Borgia, Squillace, San Floro, Stalettì, Montepaone, Montauro, Soverato (Bandiera Blu), Davoli, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, Isca sullo Ionio, Badolato, Santa Caterina dello Ionio, Botricello, Guardavalle, Monasterace.

Splendide località balneari o paesi dell’entroterra pieni di arte e cultura. Come i borghi medievali di Squillace (344 m. s.l.m.), con il castello normanno e una spiaggia dorata. Di Badolato (fondato da Roberto il Guiscardo), con le vecchie mura (XIII sec.), le antiche chiese di Sant’Andrea Avellino (XI sec.) e Santa Caterina (XII sec.), i resti del castello (XI sec.). Di Monasterace, con la sua deliziosa Marina e il Parco Archeologico dell’Antica Kaulon; con il suo Castello (XI sec.), che alcuni ritengono costruito dai templari. A Borgia, nel Parco Archeologico di Scolacium, si possono visitare i resti della monumentale basilica normanna di Santa Maria della Roccella, ritenuta una delle principali chiese templari italiane, e dell’antica colonia romana di Scolacium (il foro, il teatro, l’anfiteatro, una necropoli, diverse abitazioni), che forse, intorno al 490 d.C., diede i natali al grande politico e letterato Cassiodoro, segretario particolare di Teodorico, che in tarda età, disgustato dalla politica, si fece monaco. Stalettì vanta un mare azzurro-turchese; una lunga spiaggia color avorio, incastonata nel granito grigio; grotte e scogliere (abitate nel medioevo dai monaci basiliani); le incantevoli frazioni di Caminia e Copanello. E qui troviamo la chiesa di Santa Maria Vetere; la fontana Aretusa; i ruderi dell’antica via romana, del castrum bizantino (detto di Santa Maria del Mare), della chiesetta di San Martino, che dovrebbe essere tutto ciò che resta del mitico Vivarium (l’abbazia fondata da Cassiodoro, sui terreni di famiglia, intorno al 555, insieme a un centro di studi biblici e a una biblioteca di conservazione per classici greci e latini). Mentre a Caminia, stretta tra le scogliere di Torre del Palombaro e Torrazzo, si segnalano la chiesetta di Panaja, la grotta di San Gregorio (paradiso del diving e della pesca), dove sarebbero approdate le reliquie di San Gregorio Taumaturgo. Mentre tra Copanello e Caminia sorgono le Vasche di Cassiodoro, scavate nella roccia dai monaci vivariensi per allevare i pesci, che ora pullulano di saraghi, spigole e cernie. Soverato, con il suo palmeto, la lunga spiaggia bianca, le acque pescose (popolate dal cavalluccio marino, tutelate dal Parco Marino Baia di Soverato) è il centro della movida costiera. La ventilata Botricello (con una bella pineta, così come Sellia Marina) è, invece, una destinazione perfetta per il windsurf e il kitesurf. Mentre lo scoglio di Pietragrande (13 m) a Montauro è meta prediletta dei tuffatori, e delle tartarughe Caretta caretta.

La Costa, inoltre, conserva suggestive tradizioni religiose, come la processione del Venerdì Santo di Catanzaro (Naca), Davoli Superiore, Badolato; la Cunfrunta (domenica di Pasqua) di Davoli, Stalettì, Santa Caterina dello Ionio, Badolato, Soverato; le processioni a mare della Madonna di Porto Salvo di Catanzaro (ultima domenica di luglio), Soverato (seconda domenica di agosto); il rito del Voto di Penitenza (prima domenica di maggio) a San Floro.

In Costa degli Aranci si possono acquistare il peperoncino di Soverato (fresco, essiccato, in polvere, a scaglie, alla base di creme e condimenti). Ottimi vini, quali il Bivongi DOC e il Val di Neto IGT. Le Clementine di Calabria IGP (con relativo miele). La Liquirizia di Calabria DOP. Prelibatezze come i panicelli o le melanzane sott’olio. Tanti prodotti spontanei della Natura, come funghi, fichi d’india, capperi, origano, asparagi e finocchi selvatici. Le ceramiche di Squillace. La cesteria in filamenti di castagno, canna e paglia di Montepaone. Le creazioni in legno (Davoli, Stalettì), marmo e granito (Davoli). Mentre l’ottima cucina locale offre piatti a base di carne (tiana di agnello; agnello fritto; braciolone e cappone alla catanzarese) e di pesce (con tonno e pescespada preparati in mille modi). Gustose melanzane ripiene. Il celebre morzeddhu, di solito servito caldo nella pitta (focaccia). Gelati, granite (magari accompagnati da frutta fresca o fragranti brioches) e dolci tipici (graffioli, cupete, chinuli, cuzzupe).

 

 

 

 

 

 

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