Briatico (Vibo Valentia) è una rinomata località turistica della Costa degli Dei, arroccata su un promontorio, a 50 metri di altezza. Affacciata sul Golfo di Lamezia Terme e sull’arcipelago delle Eolie.
Probabilmente la cittadina è stata fondata da Locri Epizefiri, grande potenza della Magna Grecia, su un territorio abitato fin dall’età del Rame (come dimostrano i resti dell’insediamento preistorico a Punta Safò). Territorio che poi ha conosciuto la dominazione romana (come testimoniano i ruderi, di età imperiale, lungo la costa e gli insediamenti per la lavorazione del pesce in località La Rocchetta e Sant’Irene) e che, con le sue grotte (tra cui le cosiddette “Grotte delle Fate”), ha dato rifugio ai monaci basiliani. Infeudata dagli Angioini, Briatico appartenne, tra gli altri, ai Ruffo di Catanzaro, i d’Aquino di Castiglione, i Ruffo di Montalto, i Marzano di Rossano, alla famiglia de Castro Bisbal, ai Pignatelli di Monteleone, fino all’abolizione della feudalità nel Regno di Napoli (1806). Dal 1400 a tutto il Seicento si impose nella produzione dello zucchero di canna, utilizzando spesso “mastri zuccararri perfettissimi” provenienti dalla Sicilia (dove la lavorazione del cosiddetto ”oro bianco”, introdotta dagli Arabi secoli prima, vantava maestranze più esperte) e costruendo il Mulino della Rocchetta (XV sec.), una raffineria all’avanguardia, capace di produrre uno zucchero molto raffinato, fornito a varie Corti d’Europa. Distrutta dal terremoto del 5 febbraio 1783, il più rovinoso di tutti gli altri (tra cui quelli del 27 marzo 1638, del 5 e 6 novembre 1659, dell’8 settembre 1905), Briatico fu rifondata dai superstiti nell’attuale posizione, più grande e più potente di prima. Infatti il paese, che nel 1276 contava ben 22 borgate e nel 1783, addirittura, 3 conventi e 12 chiese, nel 1812 diventò capoluogo di circondario.
Oramai Briatico vecchia si presenta come un affascinante abitato ‘fantasma’ pieno di rovine, tra cui quelle del Castello medievale, del Duomo, della Chiesetta di Santa Maria del Franco (XI sec.), del Convento dei Padri Domenicani (1498). La maggior parte delle opere che adornavano i suoi luoghi sacri è stata spostata nella Chiesa matrice di San Nicola di Bari (Patrono cittadino), costruita dopo il sisma del 1783. Mentre del suo complesso sistema costiero difensivo restano i ruderi di 2 delle 5 torri poderose che lo vegliavano (Torre Sant’Irene e La Rocchetta), entrambe erette sotto la dominazione spagnola (1503-1707).
Briatico è dotata di un bel lungomare e di un porticciolo. Il suo litorale è un susseguirsi di spiagge (Trainiti, San Giuseppe), baie (Sant’Irene, Safò) e scogliere (Cocca, La Brace), ideali per il diving, lo snorkeling e la pesca. Non a caso questa splendida cittadina ricade nel Parco Marino Regionale “Fondali di Capo Cozzo (Zambrone) − S. Irene (Briatico) − Vibo Marina − Pizzo − Capo Vaticano (Ricadi)− Tropea” (comprendente altresì il comune di Parghelia), caratterizzato da estese praterie di posidonia; alta biodiversità (scorfani, saraghi, occhiate, polpi, murene, pagelli, orate, mormore, cernie, anche di notevoli dimensioni; in primavera e autunno passaggio di tonni, ricciole, palamite, nonché di delfini e stenelle); reperti di archeologia subacquea. Nonché nel Sito di Interesse Comunitario “Fondali di Capo Cozzo (Zambrone) − S. Irene (Briatico)”, caratterizzato da estese praterie di posidonia e dalla presenza della tartaruga Caretta caretta.
Nel ricco calendario di eventi briaticesi spiccano l’Affruntata (domenica di Pasqua), suggestiva rievocazione dell’incontro della Madonna e di San Giovanni con Gesù Risorto e la famosa Infiorata di Potenzoni (festa del Corpus Domini). Tra le specialità agroalimentari del posto occorre, invece, ricordare la cipolla rossa di Tropea IGP (con relative conserve) e l’olio extravergine d’oliva Colli di Tropea. L’uva zibibbo di Zambrone, dalla quale si ricava un eccellente vino da dessert e un’ottima uva passa. Le specialità del Monte Poro, tra cui la ‘nduja di Spilinga, i fagioli di Caria, il Pecorino del Monte Poro DOP. Tra i piatti tipici, zuppa di pesce, calamari fritti, frittelle di neonata, tonno e pesce spada alla griglia, fileja (pasta fresca ricurva) con sughi di carne o pesce.