Gerace, che rientra nella Costa dei Gelsomini, nella Comunità Montana della Limina, nell’area della Locride e dello Zomaro, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, possiede un patrimonio enogastronomico invidiabile. Tra i prodotti tipici geracesi vanno citati l’olio extra vergine di oliva della Locride, ricavato dall’oliva Grossa di Gerace, ottima anche conservata (in salamoia, schiacciata). I vini Locride […]
L’incantevole borgo medievale di Gerace è dominato dalle rovine del suo Castello, un imponente edificio fortificato di fondazione magnogreca con rifacimenti di epoca romana, bizantina, normanna, angioina. La città è impreziosita da sontuosi palazzi signorili, quasi sempre con portali in pietra, lavorata da scalpellini del posto (Palazzo Arcano, Palazzo Lombardo, Palazzo Macrì, Palazzo Via IV Novembre,
A Lamezia Terme si possono assaggiare specialità gastronomiche come macaroni conditi con sugo a base di manzo, vitello, maiale o agnello; pasta fagioli e osso di prosciutto; minestra di zucca. Salsicce piccanti alla salsa di pomodoro o alla brace; morzello; marro; alici arriganati; pesce grigliato o cotto a vapore, accompagnato con salse di verdure in
Lamezia Terme è erede della città magnogreca di Terina, localizzata nella frazione di Sant’Eufemia Vetere, soprattutto grazie alle congetture dell’archeologo francese François Lenormant e del collega roveretano Paolo Orsi, dopo che per secoli era stata collocata a Nocera Terinese, sul Piano detto di Tirena. Dove sono state rinvenute tracce di un insediamento di capanne in
Tra i prodotti tipici di Gioia Tauro spiccano le lavorazioni in ferro battuto. L’olio ricavato dal cultivar Sinopolese. I funghi (freschi, secchi, sott’olio, in salamoia) e tartufi dell’Aspromonte. Formaggi (mozzarella, provola, ricotta infornata e affumicata, ricottone salato, formaggio di capra, pecorino con il pepe). Kiwi. Le Clementine di Calabria IGP con relativo miele. E tutte le
Monasterace è erede di Kaulon, prospera colonia della Magna Grecia, fondata da Crotone, alla fine dell’VIII secolo a.C.. La prima città al mondo a coniare monete in argento, circondata da una cinta muraria con 12 torri, delle quali rimane ben poco, in quanto spoliate negli anni per costruire altri edifici (tra cui la Cattolica di
Cirò è erede di Krimisa, un’importante colonia della Magna Grecia, fondata (VII-VI sec. a.C.) dalla potente Crotone. Una città che raggiunse subito una tale rilevanza marittima e commerciale da realizzare, sul promontorio di Punta Alice (un’area adibita al culto da oltre un secolo), alcuni templi, tra cui il possente Tempio di Apollo Aleo (dal greco
Cirò anticamente si chiamava Krimisa ed era un’importante colonia della Magna Grecia, fondata (VII-VI sec. a.C.) dalla potente Crotone, su un territorio abitato fin dal Neolitico, come dimostrano i ritrovamenti nelle numerose grotte rupestri del territorio. Krimisa, grazie alla sua posizione strategica (al limite del Golfo di Taranto) e alla sua rinomata produzione vitivinicola e
Buonvicino è la patria del duca Ippolito Cavalcanti (XVIII-XIX sec.), celebre gastronomo dei Borboni, autore di un famoso libro di cucina (con circa mille ricette). E il paese si rivela degno rappresentante dell’Artusi del Sud d’Italia con la sua ottima cucina tradizionale, fortemente legata alle festività liturgiche. Per esempio, il 17 settembre, quando, durante la grande
Tortora si estende lungo la Riviera dei Cedri con la sua Marina (nota pure come Tortora Marina o Lido di Tortora). Una confortevole località balneare, che ha conquistato la Bandiera Blu grazie a un bel lungomare alberato, a un mare cristallino e cangiante (dal turchese al blu cobalto), a spiagge ben attrezzate, di sabbia grigia mista a ghiaia e ciottoli,