Lo splendido borgo marinaro adamantino è un dedalo di vicoli, scalinate, vecchie case appoggiate l’una all’altra. Praticamente un presepe sul mare, che Matilde Serao battezzò “Perla del Tirreno“. Sul punto più alto del paese sorge la Chiesa dell’Immacolata Concezione, eretta nella seconda metà del ‘600 (quando Diamante non aveva più un effettivo luogo di culto), dal religiosissimo e magnanimo principe Tiberio Carafa, che le donò pure la monumentale statua lignea della Madonna titolare (Patrona di Diamante), alta circa 2 metri. La Chiesa, completamente ricoperta di marmo bianco all’esterno e di marmi policromi all’interno (lavorati da abili maestranze partenopee), mostra una facciata barocca, affiancata da una torre campanaria, innalzata su una vecchia chiesetta dedicata alle Anime del Purgatorio; l’interno, a navata unica, racchiude una cappella del Purgatorio e una notevole fonte battesimale. Inoltre Diamante è conosciuto per le centinaia di murales (firmati da artisti di fama mondiale) che colorano le sue strade, trasformandolo in un museo a cielo aperto. Tra queste pregevoli opere, che aumentano di numero in occasione dell’annuale appuntamento “Muralespanso”, si segnalano quelle che raccontano la storia di Diamante (il murale più grande, lungo oltre 50 metri) e della Calabria (a partire dal ritrovamento del Bos Primigenius di Papasidero).