Il Parco Nazionale della Sila si inserisce nell’Altopiano della Sila, il più grande d’Europa, Riserva della Biosfera Unesco, situato al centro dell’Appennino Calabro, tra la Piana di Sibari, la Valle del Crati, la Piana di S. Eufemia e le colline del Marchesato. L’Altopiano Silano ha un’altezza media di 1.300 m. (la sua vetta più alta è il Monte Botte Donato, 1.928 m; seguito da Monte Nero, 1.881 m; Monte Curcio, 1.788 m; Monte Gariglione, 1.765 m; Monte Femminamorta, 1.723 m; Monte Volpintesta, 1.710 m; Monte Pettinascura, 1.689 m; Monte Carlomagno, 1.669 m; Monte Scuro, 1.633 m) ed è tradizionalmente suddiviso in Sila Grande o Sila Badiale (in ricordo dell’abbazia fondata, nel XII secolo, a San Giovanni in Fiore, dall’abate, mistico, filosofo, teologo, veggente, profeta, esegeta celichese Gioacchino da Fiore), Sila Greca (così denominata per la presenza di popolazioni albanesi, considerate greche in passato) e Sila Piccola. Questo imponente massiccio granitico-cristallino, decantato da Virgilio, Teocrito, Tucidide, Plinio, Strabone, Dionigi di Alicarnasso, Cassiodoro, è abitato da sempre e deve il suo nome alla denominazione “Silva Brutia” (foresta dei Bruzi) di epoca latina, quando con il prezioso legname locale si costruivano le leggendarie triremi romane.
Il Parco della Sila, attraversato da quattro fiumi principali (Neto, Crati, Trionto, Tacina) e da sei laghi artificiali, di maggiore (Arvo, Cecita, Ampollino) e minore (Ariamàcina, Votturino, Passante) grandezza, si estende, per circa 74.000 ettari, nelle province di Cosenza (Acri; Aprigliano; Bocchigliero; Casali del Manco (nato nel 2017 dalla fusione di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta); Celico; Corigliano–Rossano; Longobucco; San Giovanni in Fiore, con la nota stazione sciistica di Lorica (amministrativamente condivisa con il comune di Casali del Manco); Spezzano della Sila, con il famoso centro sciistico di Camigliatello Silano; Catanzaro (Albi; Magisano; Petronà; Sersale; Taverna; Zagarise, dov’è stata rilevata l’aria più pulita d’Europa) e Crotone (Cotronei; Mesoraca; Petilia Policastro; Savelli), interessando splendidi borghi, tutti ricchi di storia, arte, natura, eccellenze enogastronomiche.
Nel Parco domina incontrastato il pino laricio (o pino silano), che si combina, di volta in volta, con abeti bianchi, querce, faggi, ontani, pioppi, cerri, aceri, tigli, castagni. E alcuni di questi alberi sono divenuti maestosi colossi vegetali, come Prometeo (Abete Bianco, circonferenza alla base: 10,20 m; altezza: 35 m, purtroppo bruciato da ignoti nel 2001 – Zagarise/CZ). Gli Abeti Gemelli (Abete Bianco, C: 6,50 e 5,10 m; H: 37 e 30 m – Taverna/CZ). Il Castagno del Cielo (Castagno, C: 13 m; H: 25 m – Cerva/CZ). Il Castagno di Musco (Castagno, C: 6,50 m; H: 26 m – Petilia Policastro/KR). I Giganti della Sila (Pino, C: da 2,5 a 6 m; H: da 30 a 43 m ¬- Spezzano della Sila/CS). Il Pino Vutullo (Pino, C: 4 m; H: 28 m – Taverna/CZ). Il Pino Buturo (Pino, H: 6,30 m; H: 32 m – Albi/CZ). Il Cerro Casa Pasquale (Cerro, C: 4 m; H: 26 m – Cotronei/KR). Il Roverella del Ceraso (Cerro, C: 4 m; H: 26 m – Cotronei/KR). Il Parco Nazionale della Sila è anche conosciuto per le sue foreste selvagge. I cosiddetti “Boschi Vetusti”, autentici santuari della Natura, caratterizzati da alberi di età elevata e/o di dimensioni imponenti, come il Bosco di Fallistro (Spezzano della Sila/CS – 35 pini di età comprese tra i 350 e i 400 anni, con diametri fino a 190 cm e altezze di oltre 43 m). Come l’arboreto Sbanditi (Longobucco/CS), con l’incantevole foresta della Fossiata. La foresta di Gallopane (Longobucco/CS) – Cava dell’Orso (Longobucco/CS). La pineta di Vallone Cecita (Spezzano della Sila/CS). La foresta del Gariglione (Taverna/CZ). La faggeta di Manca del Cervo (Petilia Policastro/KR). La macchia dell’Orso (Mesoraca/KR). L’abetina di Tirivolo (Zagarise/CZ). La foresta di forra del Vallone Viperaro (Magisano/CZ).
Il Parco è uno scrigno di biodiversità. Dove crescono fiori (primule, nontiscordardime, ciclamini, viole, orchidee, ranuncoli, anemoni, gladioli, narcisi, gigli, verbene, campanule), frutti di macchia e di bosco (castagne, noci, nocciole, corbezzoli, sorbe, fragole, lamponi, more, ribes, mele, pere e ciliegie selvatiche), piante aromatiche e edibili (cicoria, lampascione, origano, salvia, menta, timo, rosmarino, mirto, finocchio, zafferano, camomilla, il prezioso anice nero della Sila), tossiche e officinali (belladonna, biancospino, anemone, mezereo, pungitopo), innumerevoli varietà di funghi, velenose (colombina rossa, ramaria pallida, ovulo malefico, tignosa bianca e verdastra) e commestibili (lattaio delizioso, porcinello rosso, boleto luteo, mazza di tamburo, galletto, ovulo buono, prataiolo, chiodino, colombina, laccaria violetta, lingua di bue, i pregiati rositi e porcini). Dove prosperano circa 3.500 specie animali, molte di interesse conservazionistico e, in particolare, 175 specie di vertebrati autoctoni, tra mammiferi (lupo, gatto selvatico, lontra, lepre, scoiattolo, tasso, volpe, faina, puzzola, donnola, martora, cinghiale, cervo, capriolo, ghiro, quercino, moscardino, topo selvatico, toporagno, driomio), uccelli (picchio, nibbio, falco, biancone, gheppio, tottavilla, averla piccola, strillozzo, stiaccino, regolo, crociere, lucherino), pesci (trota, anguilla, carassio, cavedano, alborella, scardola, carpa, persico, spinarello), rettili (saettone occhi rossi, orbettino italiano), anfibi (ululone appenninico),
Nel Parco Nazionale della Sila (accessibile ai disabili), gli sportivi potranno praticare un’infinità di attività. Escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike, attraverso centinaia di chilometri di sentieri ben segnalati, tra sorgenti, fonti e mulini, torri e castelli, abbazie e santuari, ruderi e antiche case coloniche. Sci da fondo e discesa. Orienteering. Vela e canoa. Torrentismo e canyoning. Tiro con l’arco. Bio e bird-watching. Fotografia naturalistica (con la magia autunnale del foliage). Gli amanti della buona tavola troveranno irresistibili i menù tradizionali, dominati dai funghi (fritti, arrostiti, trifolati, ripieni, al forno), dalla patata della Sila IGP, dalle prelibate carni del bovino podolico, del maiale nero di Calabria, Da saporitissime ricette (fusilli, rigatoni, capretto, braciole e braciolone, tiella… alla silana) e dolci antichi (pitta ‘mpigliata, turdilli, susumelle… la sfiziosa scirubetta). Mentre i patiti dello shopping potranno scegliere tra salumi (pancetta, salsiccia, soppressata, e capocollo DOP; il rinomato prosciutto crudo della Sila), formaggi (provola, ricottone salato, ricotta fresca e infornata, burrino, mozzarella, giuncata di vacca, stracciatella, pecorino con il pepe, formaggio di capra, il celebre caciocavallo silano DOP), funghi (freschi, secchi, conservati sott’olio e in salamoia, trasformati in salse e paté), tartufi, noci, castagne, i prelibati Fichi di Cosenza DOP (con relativi miele e crocette). Pregevoli manufatti in legno, ferro, ceramica, tessuto (di lana, lino, seta, ginestra) e oro.